Quando lo sport non era illegale

Pillole di sport e di sportivi

Per quanto può sembrare un racconto di fantasia, questa storia è incredibilmente vera. E’ ambientata in un altro tempo, in un mondo così distante dal nostro da sembrarci totalmente inventata.

Era il 1891 e a quell’epoca esistevano degli edifici nei quali i ragazzi di ogni età potevano andare ad imparare cose nuove. Si imparava a socializzare fra di loro, ad imparare le regole sociali utili per tutta la loro vita. Questi posti si chiamavano SCUOLE!

Era un tempo in cui si pensava che la cultura contasse qualcosa, anche se non produceva fatturato. Si aveva la strana idea che i giovani rappresentassero il futuro. Follia.

All’interno di queste scuole ad ogni ora veniva insegnata una disciplina diversa. Pensate che stranezza, ce ne era una dedicata ad un’ attività che oggi è estinta da tempo: l’educazione fisica.

Era la fine dell’800 e all’epoca si credeva che fare movimento prevenisse la totalità delle malattie metaboliche, permettesse di vivere in salute più a lungo, coltivasse la socialità fra le persone, insegnasse il rispetto ed altri valori importanti.

Fortunatamente oggi abbiamo ministri, CTS, scienziati e responsabili vari che hanno capito come stanno le cose, ed hanno ucciso il mondo dello sport per preservare la nostra salute.

Il direttore di quella scuola andò dal professore di educazione fisica ponendogli il problema dei giocatori di football, che non sapevano come fare ad allenarsi d’inverno, avevano bisogno di una attività più dinamica da fare al chiuso, oltre ai classici esercizi che gli venivano proposti normalmente.

Così, a Springfield, nel Massachuttes, un posto al di là dei confini del nostro comune, che quindi nessuno di noi può conoscere, il prof. Naismith ideò un gioco che era un mix dei più noti sport in quell’epoca.

Pensò di prendere un numero variabile di giocatori che seguendo alcune regole dovevano buttare la palla dentro un cesto di vimini. Dopo ogni punto una persona doveva prendere una scala, recuperare la palla e rimetterla in gioco. Ci volle qualche anno perché a qualcuno venne in mente l’idea di fare un buco sul fondo della cesta, per far scendere la palla da sola.

Gli allievi del prof. vollero chiamare quel gioco Naismithball, in onore del suo inventore, ma lo stesso Naismith rifiutò. Chissà se per eccesso di umiltà o perché, lungimirante, aveva capito che lo sport aveva vita breve e che sarebbe stato vietato addirittura dal governo, poiché motivo di contagio e diffusione di virus vari.

Passò il tempo ed il gioco di buttare la palla nel cesto, basketball, divenne sempre più popolare, tanto che nel 1936 entrò a far parte delle Olimpiadi e lo stesso Naismith, il primo insegnante di basket al mondo, consegnò la prima medaglia d’oro olimpionica agli stati uniti, che vinse in finale contro il Canada. Folli.

Non sapevano che praticando sport avrebbero infettato tutto il mondo. Per fortuna che oggi ci siamo evoluti ed abbiamo capito che per il bene di bambini e ragazzi, adulti ed anziani, è fondamentale non fare movimento.

Il fatto che l’inattività fisica sia la quarta causa di mortalità al mondo, probabilmente è una storia inventata.

Nella foto potete vedere due eroi di un’epoca che non c’è più. Due personaggi che hanno riempito la vita di molti miei coetanei. Uno è un personaggio poliedrico che ha conquistato il mondo per le sue incredibili doti.
Grande carisma, atleta come pochi se ne vedranno, attore incredibile, protagonista di un marchio famoso in tutto il mondo e che tutti hanno seguito più volte in televisione, rimanendo a bocca aperta.
L’altro è un personaggio di fantasia, si chiama Michael Jordan. Appartenente ad un mondo che tutti vorremmo per noi e per i nostri figli ma che purtroppo non esiste.

A volte ripenso a vicende come queste, al fatto di come una sola persona, aiutata dai suoi allievi e dalla voglia di fare sport assieme, possa in poco tempo cambiare il mondo.
Tempi strani, nei quali fare sport poteva cambiare la storia…tempi pericolosi. Meno male che sono finiti.


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